INIBITORI DELLA MIOSTATINA: Non è tutto oro quel che luccica.
- noce86tx
- 27 ott 2022
- Tempo di lettura: 3 min

Ne ho già parlato diverse volte anche nelle mie pubblicazioni (vedi QUI). Torno sull'argomento perché mi è caro che le persone capiscano che “non è tutto oro quel che luccica” e soprattutto che “non è tutto oro quello che viene venduto come tale”.
La miostatina, nota anche come fattore di crescita e differenziazione 8 (GDF-8), è un membro della famiglia del fattore di crescita trasformante beta (TGF-beta) che all'interno dell'organismo ha la funzione di LIMITARE LA CRESCITA DEL MUSCOLO SCHELETRICO.
Di conseguenza, mutazioni che comportano la perdita della funzionalità della miostatina provocano un aumento della massa muscolare nell'uomo ed in vari animali; contrariamente, una sua sovraespressione porta ad una grave atrofia muscolare.
La miostatina è un fattore di crescita che regola le dimensioni dei muscoli, inibendola sostanzialmente stiamo limitando l’azione di un gene inibitore della crescita muscolare. Codesta inibizione a cascata si traduce in minor catabolismo e una riduzione dell’accumulo di tessuto adiposo.
Inoltre, la miostatina esercita anche un effetto significativo sul metabolismo osseo, come dimostrato dall'aumento della densità minerale ossea e dalla rigenerazione ossea nei topi privi di miostatina. Fino qui tutto fantastico, ma …
Per prima cosa, l’uso degli inibitori della miostatina, oltre a favorire lo sviluppo muscolare, causa MINOR FLESSIBILITÀ DEI TENDINI, che sono quindi più esposti ad un rischio di rottura. Di conseguenza, protocolli di forza/potenza durante l’utilizzo di tali prodotti sono fortemente sconsigliati. Primo punto che si traduce in una limitazione alla crescita muscolare (No forza = No muscoli).
L'identificazione della miostatina come regolatore negativo della massa muscolare ed ossea ha suscitato un enorme interesse nello sviluppo d'agenti terapeutici che agiscono come inibitori della miostatina per il trattamento di una varietà di condizioni cliniche associate a disturbi muscolo scheletrici.
Le varie strategie di targeting della miostatina hanno dato vita ad agenti che coinvolgono anticorpi, propeptidi della miostatina, recettori solubili ed antagonisti endogeni molti dei quali già passati a studi clinici.

È importante sottolineare che la maggior parte degli inibitori della miostatina reprime anche l’attività d’altri membri della famiglia TGF-β strettamente correlati tra cui GDF11, attivine e proteine morfogenetiche ossee (BMP), aumentando in maniera sensibile i possibili effetti collaterali indesiderati, come quelli vascolari attraverso l'inibizione di BMP 9/10 e la debolezza ossea indotta dalla follistatina attraverso l'antagonismo di diversi membri della famiglia TGF-β. Quindi, quello che all'inizio può sembrare un punto a favore per le ossa, alla fine ci si può ritorcere contro.
Non a caso, i vitelli (quelli che vedete sempre in foto quando si parla di miostatina) portatori della mutazione allo stato omozigote che inattiva la miostatina, presentano alla nascita una serie d’inconvenienti quali macroglossia (l'aumento e l'ingrossamento della lingua) con difficoltà di suzione, problemi a carico dell’apparato cardiovascolare, ecc … di contro tali soggetti presentano un eccellente sviluppo delle masse muscolari con carni povere di grassi e molto tenere.
Inoltre, dal momento che meno miostatina si traduce in un livello più alto di follistatina, è giusto far presente che quest’ultima (la follistatina) inibisce la secrezione di FSH, probabilmente legandosi all'attivina. Bassi valori di FSH (riconducibili a casi di ipogonadismo ipogonadotropo) sono responsabili di una RIDOTTA PRODUZIONE DI SPERMATOZOI. Quindi una ridotta fertilità data dall'utilizzo di inibitori della miostatina non è da escludere.
Pertanto, è necessaria una MAGGIORE SELETTIVITÀ verso i "bersagli" che possono aumentare l'efficacia di un agente e quelli che invece possono causare effetti avversi.
Alcuni di questi agenti, tra cui l'YK-11, sono trattati nel mio libro SteroidsX (che trovi QUI).
Attenzione! Le informazioni contenute in questo articolo e nel Sito più in generale non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
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