Sindrome da BURNOUT: stress da lavoro, come conoscerlo e gestirlo con l'integrazione alimentare.
- noce86tx
- 24 ago 2022
- Tempo di lettura: 3 min

La sindrome da BURNOUT (o più semplicemente burnout) può essere definita come una combinazione di diversi sintomi spesso frutto di un’attività professionale a lungo termine stressante, insopportabile e ripetitiva. Il suo nome deriva dall'espressione inglese «to burn out», ovvero «bruciarsi, esaurirsi»; come si dice di solito: < sono cotto! >.
Come dicevo, il burnout è uno stato d’esaurimento sul piano emotivo, fisico e mentale. L’OMS classifica questa sindrome come una forma di stress lavorativo che non si è in grado di gestire con successo (cit. CSS).
Freudenberger (Journal of social issues, 1974), in particolare, descrisse la sindrome di burnout portando avanti delle osservazioni all'interno di un reparto di igiene mentale, dove aveva sperimentato un progressivo impoverimento emozionale e motivazionale ed una conseguente riduzione dell’impegno professionale di alcuni operatori (cit. psicologiadellavoro.org). Freudenberger ha contraddistinto il burnout secondo una serie di sintomi tra cui l'esaurimento mentale, più che fisico, derivante dalle richieste di lavoro (considerate eccessive dal soggetto colpito). Altri sintomi associati sono la stanchezza, il mal di testa, l’insonnia e/o la costante sonnolenza, scatti d’ira esagerati ed un pensiero costantemente negativo. Al contrario della “classica depressione” che si può manifestare senza una causa specifica, il burnout è sicuramente associato ad una situazione ben chiara.
Maslach si è concentrato sull'analisi della sindrome da burnout specificatamente relativa a professionisti con un elevato livello di pressione sociale (ad es. insegnanti, assistenti sociali). Maslach et al. (1981 - 1986) hanno sviluppato un metodo specifico per valutare il burnout: il Maslach Burnout Inventory (MBI). Un questionario di 22 item, ognuno con 6 gradi di risposta su scala Likert, atto a valutare il livello di burnout di un individuo. L'MBI contraddistingue il burnout come una sindrome che include l’esaurimento emotivo, la spersonalizzazione (rinuncia del punto di vista personale) ed il calo dell’efficienza lavorativa. In alcuni casi può essere clinicamente simile alla depressione (Maslach et al. - 1997) tant'è che i “lavoratori affetti da burnout” ed i pazienti clinicamente depressi possono essere paragonabili (Schonfeld et al. - 2016). L'idea che il burnout sia una forma di depressione ha trovato supporto in diversi studi recenti. Tuttavia, possiamo supporre che la differenza tra i sintomi associati alla depressione (che spesso, come dicevo, si verificano senza una causa significativa) ed il burnout (legato a una situazione specifica che genera tale condizione) sia l'identificazione dell'evento/condizione che li causano. Alcuni ricercatori (Jackson - 1986, Sandstrom - 2005) hanno indicato che la fatica - nelle sue diverse forme, fisiche o legate alla pressione mentale o entrambe - sembra essere una componente presente in tutti i soggetti affetti da burnout.
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PHQ-9 (Questionario sulla salute del paziente-9) serve a valutare oggettivamente il grado di gravità della depressione, è un test che uso anche io con i miei atleti e lo trovate free QUI
Come possiamo trattare il burnout con l’integrazione alimentare?
I 5 MIGLIORI INTEGRATORI ALIMENTARI studiati per trattare e gestire al meglio la sindrome da burnout derivano tutti dalla natura e sono:
Ashwagandha (Chandrasekhar et al. - 2012) - Una delle erbe che ho trattato maggiormente (e per primo in Italia). Trovate una trattazione completa QUI.
L-Teanina - Riduce l'ansia nelle persone soggette a situazioni stressanti. I dati pre-clinici suggeriscono che potrebbe bloccare alcuni effetti nefasti dati dal glutammato eccitatorio nel cervello.
Rhodiola Rosea (Ion-George Anghelescu et al. - 2018) - È stato studiato specificatamente su persone con "burnout". Riduce lo stress e l'affaticamento, migliorando l'umore.
Lemon Balm (Melissa officinalis) - I dati pre-clinici sugli animali mostrano che l'acido rosmarinico contenuto in quest’erba previene la degradazione del GABA nel cervello. Inoltre, ha dimostrato di essere in gradi d’alleviare lo stress e migliorare i punteggi di depressione ed ansia nelle persone (Habib Haybar et al. - 2018).
L-Tirosina - La tirosina è un amminoacido precursore delle catecolammine (adrenalina, noradrenalina e dopamina) nel cervello; che sono soggette ad esaurimento se minacciate da alti livelli di stress. L'integrazione alimentare di L-tirosina può aiutare ad alleviare il declino cognitivo acuto indotto dallo stress ripristinando i livelli di tali catecolamine.
Inutile RIPETERE che i fattori legati allo stile di vita (esercizio fisico, sonno, corretta alimentazione) sono la priorità numero UNO quando si tratta di combattere lo stress.
Attenzione! Le informazioni contenute in questo articolo e nel Sito più in generale non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
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