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PREGNENOLONE

  • noce86tx
  • 29 nov 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Se cercate sul web la parola: “pregnenolone” troverete che si tratta di un ormone steroideo coinvolto nella biosintesi di ... eccetera eccetera. Tutto corretto, ma a mio avviso ben più limitativo di quanto si possa pensare. Esso infatti, nel grande albero della sintesi degli ormoni, è il ramo che viene subito dopo il colesterolo (il gran padre come lo chiamo io). Non è un semplice ormone, ma è un neurosteroide endogeno (Baulieu, 1998) nonché un precursore di numerosissimi altri steroidi, tra cui cortisolo, allopregnanolone, deidroepiandrosterone (DHEA), progesterone e potrei continuare ancora, ma preferisco lasciarvi alla foto di seguito.


Principali vie sintetiche degli ormoni steroidei.

I risultati preclinici suggeriscono che il pregnenolone può avere un ruolo nei meccanismi di regolazione dell'ansia e della depressione (Espallergues et al., 2012; Nothdurfter et al., 2012). Pensate che nei modelli animali, l'isolamento sociale è associato ad ansia, depressione e diminuzione dei livelli di pregnenolone (Serra et al., 2000), mentre la somministrazione di quest’ultimo è associata a migliori prestazioni nei compiti cognitivi (Flood et al., 1992; Isaacson et al., 1994). Il pregnenolone può agire attraverso molteplici meccanismi (Roth et al., 2004; Zorumski et al., 2013), compresi i microtubuli (Bianchi e Baulieu, 2012; Fontaine-Lenoir et al., 2006; Murakami et al., 2000) ed il recettore CB1 (endocannabinoide) (Vallee et al., 2014), nonché attraverso i neurosteroidi a valle. Giusto farlo presente, alcuni degli effetti che esercita derivano da meccanismi ancora non del tutto chiari.


L’evidenza scientifica ci dice che:

  • Il pregnenolone ha effetti antidepressivi ed ansiolitici (Reddy; Kulkarni, 1998).

  • La somministrazione di pregnenolone, nei modelli di sperimentazione animale, ha comportato un miglioramento dell'apprendimento e della memoria con effetti sulla plasticità neurale. Ha anche mostrato effetti promettenti nel mitigare la perdita di memoria e persino alcuni cambiamenti strutturali indotti dalla malattia di Alzheimer (Vallée, Mayo, Le Moal, 2001; Yanase, Fukahori, 1996). Interessante sotto questo punto di vista il suo inserimento in un contesto anti-aging dedicato al senior.

  • È stato dimostrato che la somministrazione di pregnenolone riduce la formazione di gliosi (una specie di cicatrici) in seguito a lesioni cerebrali traumatiche, la tossicità neurale della proteina amiloide (amiloidosi) e regola la sintesi e la riparazione della mielina nel SNC e nel sistema nervoso periferico. Inoltre, protegge il tessuto nervoso da ulteriori danni a seguito di lesioni midollari e aiuta nel recupero della funzione motoria.

  • Dal momento che il ruolo dei neurosteroidi nella trasmissione del segnale del dolore e nella modulazione dello stesso è ben noto, l'integrazione con pregnenolone può aiutare a contrastare il dolore cronico.

  • Gli studi dimostrano che il pregnenolone potrebbe avere un certo potenziale come terapia per ridurre l'assunzione di alcol nelle persone che ne abusano. Recentemente è stato dimostrato anche che riduce alcuni degli effetti associati al consumo di cannabis e diminuisce la dipendenza dalla stessa (tossicodipendenza).

  • È stato dimostrato che la somministrazione di pregnenolone allevia alcuni sintomi della schizofrenia (Wong et al. - 2012).

  • Viene inserito saltuariamente nelle TRT (terapia sostitutiva del testosterone) di cui potete trovare informazioni QUI , viene sconsigliato invece laddove l'equilibrio ormonale è turbato o non chiaro (abuso di farmaci o patologie).


Attenzione! Le informazioni contenute in questo articolo e nel Sito più in generale non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.






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