Grassi Alimentari, Omega 3 e Ipercolesterolemia
- noce86tx
- 18 dic 2023
- Tempo di lettura: 4 min

Colesterolo ALTO? > Dieta povera di grassi. Questa è ancora oggi la prescrizione medica fatta davanti all’ipercolesterolemia, anche se non funziona con tutti. Davanti al colesterolo alto i medici consigliano una ripartizione calorica derivante dal 50-70% dai carboidrati, 10-20% dalle proteine e meno del 30% dai grassi. Mi è capitato però di vedere che in alcuni soggetti grosse quantità di carboidrati, a discapito dei grassi, non hanno sortito l’effetto desiderato. Con questo non voglio dire che fritti e formaggi aiutano ad abbassare il colesterolo, ma forse un apporto dietetico considerevole fatto da proteine nobili e grassi “buoni” può essere d’aiuto, magari più di una preponderanza di glucidi.
Tutto gira intorno al TRASPORTO INVERSO DEL COLESTEROLO, il meccanismo mediante il quale, il colesterolo in eccesso, dai tessuti periferici viene trasportato al fegato per l’escrezione epatobiliare, inibendo così la formazione di cellule schiumose e lo sviluppo dell'aterosclerosi. Detta in parole semplici: è il processo di "smaltimento" del colesterolo. Questa è una delle principali funzioni ateroprotettive delegata alle particelle HDL "colesterolo buono". In tutto questo i “grassi buoni” (fonte di Omega-3) sono protagonisti, anche se sulla carta non elevano i valori delle HDL.
L'integrazione di Omega-3 riduce principalmente i trigliceridi, ma non agisce sensibilmente sui valori HDL e LDL che vediamo nelle analisi del sangue, anche se ...

Il metabolismo del colesterolo è suddiviso in due vie: quella esogena e quella endogena. Nella via endogena, il colesterolo viene sintetizzato dal fegato e dai tessuti extraepatici, ed entra in circolo come componente delle lipoproteine, oppure viene secreto nella bile. Nella via esogena, il colesterolo proveniente da fonti alimentari (da quello che mangiamo) e biliari viene assorbito nell'intestino e infine entra in circolo. A causa dell'assenza di meccanismi catabolici del colesterolo periferico, è fondamentale un efficiente EFFLUSSO (una sorta di "sgombero"/"smaltimento") del colesterolo intracellulare e il successivo trasporto del colesterolo periferico al fegato, per evitare l'accumulo di cristalli di colesterolo citotossici e la formazione di placche aterosclerotiche nelle arterie. Esistono quattro vie di efflusso del colesterolo (vedi figura sotto), due processi attivi e due passivi. Come abbiamo detto, l'efflusso di colesterolo, il primo passo del TRASPORTO INVERSO DEL COLESTEROLO, previene l'accumulo di colesterolo intracellulare e protegge dalle malattie aterosclerotiche. In tutto questo le particelle HDL sono mediatori cruciali dell'efflusso di colesterolo dai macrofagi carichi di lipidi.

A questo punto sorge spontanea la domanda: a cosa serve integrare Omega-3 se questi non agiscono sulle HDL che sono le responsabili del TRASPORTO INVERSO DEL COLESTEROLO??? Sarebbe inutile farlo. Non sarebbe davvero meglio limitare la massimo l'assunzione di grassi dietetici davanti ad una ipercolesterolemia??? ... NI! Diciamo che non gira tutto attorno al numerino scritto alla voce HDL delle analisi del sangue e forse non tutti i grassi dovrebbero essere eliminati davanti ad una ipercolesterolemia, anzi.
Gli effetti benefici degli acidi grassi polinsaturi omega-3 (n-3 PUFA) sulla dislipidemia sono ben consolidati in letteratura ed anche nei vari riscontri aneddotici. È stato scoperto che l'acido eicosapentaenoico (EPA) e l'acido docosaesaenoico (DHA), i due n-3 PUFA più importanti nella fisiologia umana, possono esercitare le loro funzioni ateroprotettive promuovendo il catabolismo intracellulare delle lipoproteine contenenti apolipoproteina B-100, sopprimendo la produzione epatica di apoB, stimolando la clearance dei trigliceridi plasmatici tramite la lipoproteina lipasi (LPL), aumentando il tasso di conversione delle lipoproteine a densità molto bassa (VLDL) in LDL, riducendo la sintesi di LDL e attenuando lipemia postprandiale.
L'apolipoproteina B 100 (Apo B) è il principale componente strutturale proteico delle LDL (Low Density Lipoprotein), il cosidetto "colesterolo cattivo"
Anche se la letteratura precedente che ha studiato l'effetto di n-3 PUFA e i loro effetti sulle vie di efflusso del colesterolo è ancora ambigua, oggi è stato chiaramente dimostrato che gli Omega-3 promuovono il meccanismo di trasporto inverso del colesterolo (RCT). Utilizzando un modello RCT consolidato, diversi laboratori hanno dimostrato che n-3 PUFA promuovono un RCT dai macrofagi alle feci, nei roditori. Negli umani, a loro volta, n-3 PUFA si sono dimostrati in grado di aumentare significativamente l'efflusso di colesterolo dai macrofagi.

Nel sangue la PON-1 si trova strettamente associata alle lipoproteine ad elevata densità (HDL), ove esercita la sua attività idrolasica/esterasica, opponendosi alla perossidazione lipidica delle lipoproteine a bassa densità (LDL), riducendo la concentrazione ematica dei fosfolipidi ossidati coinvolti nel processo aterosclerotico.
In particoalare, è stato suggerito che l'EPA possa potenziare le qualità antiossidanti delle HDL attivando il PON1 associato alle HDL, indipendentemente dall'apoA-I. Presi insieme, n-3 PUFA (EPA + DHA) sembrano non esercitare effetti diretti sul contenuto di colesterolo lipoproteico, quindi non modificano direttamente i valori ematici delle analisi del sangue, ma piuttosto modificano la composizione e la funzione dell'HDL, con conseguente aumento della maturazione delle HDL ed effetti antiossidanti PON1-dipendenti.
A questo punto ci troviamo davanti al dubbio amletico se davvero è il caso d'eliminare i grassi dalla dieta in una situazione di ipercolesterolemia, soprattutto dal momento che non esistono solo gli Omega-3, ma anche gli Omega-6. Tra gli effetti inconfutabili degli Omega-6 c'è proprio quello d'apportare un miglioramento sensibile della colesterolemia. Si osserva soprattutto la riduzione del colesterolo totale, per effetto della diminuzione delle LDL. A patto che sia sempre rispettata la conditio sine qua non del deficit calorico, non è forse il caso di seguire una dieta bilanciata e non tendente ad una dieta iperglucidica?
Inoltre, gli Omega-3 sembrano influenzare positivamente il rimodellamento delle HDL facilitando l’assorbimento epatico mediato da SR-BI e LDLr del colesterolo in eccesso derivato dalla placca. Tali prodotti sono un evergreen della mia dieta e del mio piano integrativo, di cui ho spesso parlato QUI e anche più recentemente QUI.
Ho visto personalmente persone affette da ipercolesterolemia avere maggiori risultati in termini di benefici da una dieta ricca di grassi (buoni ovviamente) e moderata/povera di glucidici rispetto alla versione opposta.
Riferimenti: The Role of Omega-3 Fatty Acids in Reverse Cholesterol Transport: A Review PMID: 28984832 - Pizzini, 2017.
Attenzione! Le informazioni contenute in questo articolo e nel Sito più in generale non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
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