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DONNE: Denutrizione, esercizio fisico e problematiche legate al ciclo mestruale.

  • noce86tx
  • 5 set 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Una dieta ipocalorica, soprattutto se protratta per troppo tempo, può influire negativamente sul ciclo mestruale. È scientificamente provato che i bassi livelli d’estrogeni riscontrati nelle donne in premenopausa fisicamente attive con periodi mestruali irregolari o assenti sono probabilmente causati da un introito calorico insufficiente rispetto al loro dispendio energetico (Increased Calorie Intake to Reverse Energy Deficiency in Exercising Women: Impact on Bone and Menstrual Cyclicity – Mary Jane DeSouza, Penn State University 2017).


Si tratta sostanzialmente di un meccanismo di difesa che il cervello attua quando percepisce una minaccia, come può essere la carenza d’energia. Di solito gli effetti peggiori provengono dalla combinazione di: perdita di peso, dieta ipocalorica ed eccesso d’attività fisica. A fronte di una carenza d’energia, come dicevo, il cervello entra in “modalità di difesa” dapprima con effetti a livello mitocondriale e tiroideo. Da questa situazione però non si salvano neppure gli ormoni riproduttivi. Se vi fermate un attimo a pensarci, anche senza essere dei dottori, è abbastanza plausibile che il corpo in una situazione in cui è concentrato a sopravvivere non si prepari a dare alla luce un bambino.


Nei mammiferi, durante i periodi di carestia energetica, il carburante metabolico viene “tolto” dai processi energeticamente costosi come la riproduzione e la crescita al fine di preservarne una giusta quantità per mantenere stabile la glicemia atta alla sopravvivenza immediata (Wade et al. – 1996). Queste ridistribuzioni segnalano uno stato di carenza energetica nell'ipotalamo, che alla fine porta alla soppressione riproduttiva associata a gravi disturbi mestruali, cioè amenorrea e oligomenorrea (Williams et al. – 2001, 2015).


Con il termine amenorrea si definisce l'assenza del ciclo mestruale. L’oligomenorrea è uno dei tipi di irregolarità del ciclo mestruale con cui possono avere a che fare le donne in età fertile. In questo caso le perdite mestruali possono essere poco abbondanti e il ciclo particolarmente lungo. Scendendo nello specifico della definizione, si parla di oligomenorrea quando la distanza tra una mestruazione e l’altra supera i 35 giorni ma non i 90. In quest’ultimo caso si passa infatti a parlare di amenorrea (cit. humanitas.it).

Nelle donne che si allenano intensamente, la condizione caratterizzata dalle interrelazioni tra carenza energetica, disfunzione mestruale e bassa densità minerale ossea è nota come Triade dell'atleta femminile (Nattivet al. – 2007; De Suza et al. – 2014). Il primo, più semplice, ma più snobbato trattamento raccomandato per questa minaccia (la Triade) è quello di “ricaricare”, cioè aumentare l’assunzione di cibo per soddisfare il fabbisogno energetico, compreso il dispendio calorico dato dall’attività fisica, e migliorare lo stato energetico globale (De Souza et al. – 2014). Il problema è che sotto tale Triade spesso si nascondono problematiche di carattere psicologico che impediscono all'atleta di lasciarsi andare ai piaceri della tavola, una sorta di “paura di mangiare” che impedisce di ricaricare correttamente ed abbondantemente le riserve energetiche depauperate.


The female athlete triad (la "Triade")

Nell'agosto 2021 lo studio "REFUEL" (Souza, Mallinson et al.) ha voluto testare quanto SURPLUS CALORICO è necessario per il recupero del ciclo mestruale di donne allenate. I ricercatori hanno scoperto che il 64% delle donne che hanno aumentato l’introito calorico giornaliero del 20-40% sono tornate ad un ciclo regolare entro 12 mesi. L'aumento dell’introito energetico alimentare è avvenuto gradualmente per prevenire possibili/eventuali effetti fisiologici o comportamentali negativi, dati da un aumento più brusco. In confronto, il gruppo di controllo che non ha apportato modifiche alla propria dieta ha avuto un tasso di recupero solo del 19%, ciò significa che ben l'81% di queste donne non sono riuscite a liberarsi del problema (1 su 5). In linea di massima il suddetto studio ha dimostrato che è sufficiente un modesto aumento di 330 kcal/die (18% al di sopra dell'assunzione di energia basale) per ottenere benefici nei problemi d'irregolarità delle mestruazioni. Cosa importante è far notare che vi è stata una certa uniformità nei parametri della salute durante lo studio, ovvero, maggiore massa grassa, maggior peso corporeo ed un aumento dell'attività della tiroide (valori di T3 aumentati +16%). Lo studio, oltre a dimostrare il recupero mestruale esaminando la frequenza complessiva delle mestruazioni durante l'intervento, ha dimostrato che una maggiore assunzione d'energia ha anche migliorato la funzione mestruale stessa sia nelle partecipanti amenorroiche che oligomenorroiche, come definito dalla ripresa iniziale delle mestruazioni nelle donne amenorroiche e dallo sviluppo di cicli di durata normale nelle donne oligomenorroiche.


A mio avviso però l’approccio più efficace (e più veloce) deve prevedere anche una riduzione del volume di allenamento e non solo un aumento delle calorie.


Molto spesso le donne che soffrono di amenorrea funzionale ipotalamica sono costantemente stressate ed abusano dell’attività fisica (in maniera maniacale).


La procedura più consona per coloro che sono interessate ad uscire da questa situazione è:


✔ Riduzione del volume di allenamento;

✔ Sessioni d’allenamento più blande (NO CEDIMENTO);

✔ Dieta normo/ipercalorica bilanciata e con il giusto apporto di carboidrati e grassi. Mi permetto di aggiungere di prestare attenzione anche all'adeguato apporto di calcio (ca. 1200 mg/die) e vitamina D3 (minimo 400 UI/die. Maggiori informazioni sull'integrazione alimentare le potete trovare QUI.

✔ Gestione dello stress e cura del riposo, … che vengono quasi di conseguenza se prima riuscite a soddisfare i punti precedenti.



Attenzione! Le informazioni contenute in questo articolo e nel Sito più in generale non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.



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