top of page

DONAZIONE DI SANGUE e terapia sostitutiva con testosterone (TRT)

  • noce86tx
  • 13 ott 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

La terapia sostitutiva con testosterone (TRT) viene prescritta ai pazienti ipogonadici (condizione in cui i testicoli o le ovaie non producono ormoni a sufficienza) per indurre e/o mantenere le caratteristiche sessuali secondarie, migliorare la funzionalità sessuale, il senso di benessere e la densità minerale ossea. L’obiettivo della TRT è quello di raggiungere livelli sierici di testosterone all'interno del range dei maschi eugonadici. I principali candidati a questa terapia sono soprattutto soggetti affetti da ipogonadismo ad insorgenza tardiva. L’ipogonadismo ad insorgenza tardiva (LOH o Andropausa) negli uomini che stanno invecchiando è una sindrome clinica e biochimica causata da un calo del testosterone che avviene simultaneamente al sopravanzare dell'età.


Molteplici studi hanno sollevato preoccupazioni riguardo i possibili rischi della TRT, soprattutto in relazione ad una maggiore incidenza degli eventi cardiovascolari avversi, anche se le prove disponibili a riguardo sono contrastanti. La policitemia è l'effetto avverso più comune in una TRT, con conseguente aumento della viscosità del sangue e dell'adesività piastrinica, che predispone gli individui trattati ad un rischio di trombosi sia arteriosa che venosa.


Motivo per il quale, le attuali linee guida raccomandano un monitoraggio a cadenza regolare e l'interruzione della TRT o la riduzione del dosaggio di tale terapia se l'ematocrito raggiunge/supera il valore del 54%. Questa soglia d’ematocrito viene interpretata da medici e pazienti come il momento in cui vi è la necessità di ricorrere alla FLEBOTOMIA (salasso) o donazione di sangue. Gli studi (Benjamin Chin-Yee et al. – 2017) però ci indicano che tale trattamento non rappresenta sempre la soluzione al “problema”. Le virgolette sulla parola << problema >> stanno a sottintendere che l’aumento dell’ematocrito e delle concentrazioni di emoglobina è una cosa fisiologica davanti ad un trattamento come la TRT ed è quindi improbabile che un paziente sottoposto a quest’ultima abbia (sul breve e soprattutto sul lungo termine) dei valori equiparabili a quelli di una persona non trattata.


Secondo le statistiche (TABLE 1.) i donatori sottoposti a TRT hanno dei livelli medi di emoglobina di 173 g/L (il range solitamente è compreso tra 140,0 - 170,0 g/L), con un 25% che riporta un picco costanti attorno ai 180 g/L e tendenzialmente un ematocrito del 54% circa. Ho notato una certa proporzionalità tra Hb e HCT nell'eritrocitosi da androgeni, solitamente HCT = Hb x 3 se al contrario notiamo valori d HCT elevati con Hb bassa forse la causa dell'eritrocitosi è da ricercare anche il altri fattori (disidratazione ad esempio).


Blood donation and testosterone replacement therapy - Benjamin Chin-Yee 2017

Questo per farvi capire che le donazioni, eseguite secondo la cadenza e la modalità prescritta dal sistema sanitario nazionale, non garantiscono una riduzione stabile di valori di emoglobina ed ematocrito. Questo non vale per donazioni che prevedono un prelievo più frequente, ma più ridotto del sangue, ma non esistono dati ad oggi che possano confermare tale tesi che per ora è solo aneddotica. In America, l’intervallo medio di donazione tra i donatori ripetuti è di 84 giorni ed il limite inferiore consentito sono 56 giorni (dati del Canadian Blood Services). Ciò significa che servirebbero prelievi a cadenza quantomeno mensile per capire se la frequenza può incidere sulla stabilizzazione dei valori.


Ad ogni modo, dati alla mano, al fine di mantenere i livelli d’ematocrito al di sotto del 54% la donazione ripetuta di sangue è stata insufficiente nel 44% dei donatori.

Qui bisogna veramente capire se l’intento è quello di mantenere i valori all'interno di un range considerato “ammissibile” o se si stanno ricercando valori impossibili per un individuo sotto trattamento. Sappiamo che la TRT ha dimostrato un'incidenza del 24% di policitemia, definita come emoglobina maggiore di 170 g/L o ematocrito maggiore del 52% (Hajjar et al. – 1997) e da questo non si scappa. Non a caso le linee guida Canadesi del 2015 non puntano a valori ematici di un “non trattato”, ma fissano valori ragionevoli per il contesto in cui ci si trova, ovvero un 54% di ematocrito come limite massimo per la sospensione della terapia o riduzione del dosaggio. Questo dovrebbe farvi capire come prima cosa che coloro che millantano piani d’integrazione naturali (a base d’integratori alimentari, ripeto) in grado d’abbassare drasticamente l’ematocrito sono dei CIARLATALI. Se a fatica riusciamo a contenere l’eritropoiesi androgeni indotta con la flebotomia, figuriamoci se siamo in grado di farlo con gli integratori alimentari. Non parliamo poi di incremento dell’ematocrito dovuto al doping, essendo esso dose dipendente è pressoché ovvio che tutte le stime sui livelli di HCT e Hb giocano al rialzo. Esisto effettivamente prodotti orali in grado di abbassare l’ematocrito, MA SONO FARMACI (pesanti, non roba da banco) con fior fiore d’effetti collaterali, come ho spiegato nel mio libro che potete trovare QUI.


Cosa ci portiamo a casa da questo articolo:

A. Una persona in terapia sostitutiva con testosterone non può pretendere di avere un emocromo uguale a quello di una persona non trattata. Poi, per carità, esistono le eccezioni, che però non confutano quanto ho appena detto.

B. La donazione del sangue è una metodologia “salvavita” per impedire il rialzo dell’ematocrito al di sopra di valori allarmanti, è un ottimo intervento per un paziente in TRT, ma non possiamo dire che è un trattamento ausiliario comprovato sul lungo termine.

C. Il contenimento dell’ematocrito deve avvenire entro valori accettabili e plausibili per il contesto in cui troviamo.

Il dosaggio dei prodotti utilizzati nella terapia, gli esteri in gioco e la frequenza delle iniezioni è alla base del successo di una buona TRT vedi indicazioni nel paragrafo dedicato sul mio libro che trovi QUI.


Attenzione! Le informazioni contenute in questo articolo e nel Sito più in generale non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

Commentaires


WhatsApp 349 3278797

  • alt.text.label.Instagram

©2022 by Davide Nosè Coaching. Creato con Wix.com

bottom of page