EMODINA - Un nuovo killer del cortisolo?
- noce86tx
- 5 ott 2022
- Tempo di lettura: 3 min

L’EMODINA (1,3,8-triidrossi-6-metilantrachinone) è un prodotto naturale, ingrediente attivo di molteplici erbe cinesi. Ad essere precisini si tratta un derivato antrachinonico isolato principalmente dalla radice e rizoma di Rheum palmatum (il rabarbaro cinese). Gli antrachinoni sono sostanze derivate dall'antrachinone e fanno parte della famiglia dei chinoni, pigmenti colorati presenti in molte piante, che però non contribuiscono molto alla colorazione nelle piante evolute; sono infatti presenti nelle cortecce, nei legni o nelle radici, oppure in tessuti, come le foglie, dove sono mascherati da altri pigmenti. Gli antrachinoni sono comunque piuttosto rari, e l'emodina è la più comune. (cit. Wikipedia). Per completezza delle informazioni è giusto dire che rizoma si riferisce alle rizomatose, quelle piante erbacee il cui fusto, chiamato per l’appunto rizoma, ha subito una modificazione al fine da servire come riserva di sostanze nutritive e permettere la sopravvivenza della pianta anche in situazioni avverse.
Tornando all’emodina, ho come il sentore che presto la vedremo in parecchi barattoli “d’integratori” per il fitness. Il motivo è riconducibile al fatto che essa si è dimostrata un potente inibitore selettivo dell'11β-HSD1.

Sappiate che l’azione dei temibili glucocorticoidi (detti anche cortisonici) sui tessuti bersaglio non dipende solo dai livelli circolanti, ma è regolamentata in maniera tessuto-specifica dagli enzimi della 11β-idrossisteroide deidrogenasi (11β-HSD) 1 e 2 (Draper e Stewart, 2005).
11β-HSD1 è una deidrogenasi/ossoreduttasi NADP(H)-dipendente a bassa affinità altamente espressa nel fegato, nelle gonadi, nel tessuto adiposo e nel cervello dove amplifica l'azione locale del glucocorticode. Chi ha letto il MIO LIBRO di sicuro ricorderà l’11-OXO e la sua marcata attività d’inibizione selettiva dell’enzima 11βHSD1. 11βHSD1, noto anche come cortisone reduttasi, è responsabile della conversione del cortisone nell’ormone bio-attivo nemico numero uno di tutti i palestrati: il cortisolo.
Di contro, l'11β-HSD2 è espresso prevalentemente nelle cellule bersaglio dell'aldosterone come reni e colon e catalizza la reazione opposta, prevenendo così un'eccessiva attivazione del recettore dei mineralcorticoidi e sequele tra cui ritenzione di sodio, ipokaliemia e ipertensione. In soldoni: uno fa e l'altro distrugge.

Come dicevo, 11β-HSD1 è fortemente espresso nel fegato e nel tessuto adiposo, dove svolge un ruolo chiave nella regolazione della generazione locale di glucocorticoidi attivi (cortisolo) ed è strettamente associato allo sviluppo di un gruppo di anomalie metaboliche tra cui insulino-resistenza, obesità centrale, iperglicemia e dislipidemia (Masuzaki et al. - 2001; Lindsay et al. - 2003; Lundgren et al. - 2004; Valsamakis et al. - 2004; Abdallah et al. - 2005). Ahimè l'esposizione cronica a livelli elevati di glucocorticoidi circolanti, tra i quali ovviamente il cortisolo, provoca insulino-resistenza (Pagano et al. - 1983). Pertanto, c'è un discreto interesse verso la scoperta di potenti inibitori selettivi dell'11β-HSD1 per lo sviluppo di terapie contro la sindrome metabolica. Sotto questo punto di vista gli studi su emodina sono abbastanza promettenti (Feng et al. - 2010).

La somministrazione orale a vari dosaggi di emodina nei topi ha inibito, rispettivamente e significativamente, l'attività enzimatica dell'11β-HSD1 del fegato del 17,6 e del 31,3% (Figura 2A) e attività enzimatica 11β-HSD1 del grasso mesenterico (tessuto adiposo) del 21,5 e 46,7% (Figura 2B). Di conseguenza, l'emodina ha antagonizzato la resistenza all'insulina indotta dai glucocorticoidi e tutte le anomalie metaboliche che possiamo dire ne derivano (dislipidemie quali colesterolo e trigliceridi elevati, iperglicemia, obesità, ...).
Siamo ancora agli albori di questo composto e di altri analoghi dell'emodina come nuova classe di composti per il trattamento della sindrome metabolica o del diabete di tipo 2 attraverso l'inibizione della dell'11β-HSD1. Ciò non toglie che da qualche parte si debba pur iniziare, all'inizio anche sull'ashwagandha non ci avremmo scommesso un centesimo, quindi #restiamosintonizzati e vedremo.
Maggiori informazioni su cortisolo e farmaci annessi le trovate QUI
Attenzione! Le informazioni contenute in questo articolo e nel Sito più in generale non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.
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