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ALLENAMENTO - Disidratazione e valori della funzionalità e salute epatica.

  • noce86tx
  • 29 ago 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

È noto da tempo che l'esercizio fisico provoca alterazioni transitorie nei valori dei test di funzionalità epatica. Ad oggi non ci sono studi precisi che decretino quali forme d’esercizio possono causare cambiamenti nei parametri clinici, quali parametri possono essere influenzati e in quale misura. Diversi studi hanno documentato l'aumento degli enzimi epatici in seguito alla corsa, mentre solo pochi studi hanno affrontato gli effetti che provoca il sollevamento pesi su tali valori. Gli effetti dell'esercizio muscolare sui parametri clinici possono variare anche a seconda del sesso e della forma fisica dell'individuo/a.


Aldilà delle cause riconducibili a patologie a carico del fegato, un aumento degli enzimi epatici può essere dovuto anche a problematiche alla tiroide, emolisi, miopatia, celiachia, allergie alimentari e come stiamo dicendo: l’esercizio fisico. Solitamente tali incrementi la cui causa è di natura extra-epatica sono inferiori a 4-5 volte i valori normali (Handbook Of Liver Disease – Table 1.1).



Ci sono evidenze aneddotiche che anche la disidratazione è in grado d’alterare la funzionalità epatica, oltre a quella renale. Voglio ricordare che disidratazione influisce su molti parametri delle analisi del sangue. La ricerca medica ci insegna che il digiuno unito alla disidratazione (mancanza di liquidi) comporta dei livelli di lipidi sierici significativamente più elevati (Campbell, Wickert et al. 1994). La disidratazione fa aumentare il valore della creatinina sierica e, di conseguenza, la velocità di filtrazione glomerulare (GFR) diminuisce (National Kidney Foundation). Ultimo, ma non meno importante, ricordo che la disidratazione è la causa più comune di un ematocrito elevato. Se il medico consiglia di digiunare prima di un esame del sangue, dovrebbe però raccomandare di bere abbastanza acqua prima del test per garantire risultati accurati.


Tornando al fegato; quello che sappiamo di per certo è che l'esercizio fisico intenso determina un aumento transitorio, e non cronico, dei livelli sierici delle transaminasi.

Uno studio del 2007 ad opera dell’equipe del dott. Jonas Pettersson ha dimostrato che il sollevamento pesi ha provocato sensibili aumenti nei parametri di funzionalità epatica, AST e ALT, nonché dei livelli di LDH (lattato deidrogenasi), CK (creatinchinasi) e mioglobina.

Tale studio ha inoltre confermato che tale alterazione si prolungava nel tempo e che la maggior parte dei soggetti testati aveva ancora concentrazioni di enzimi elevate una settimana dopo aver eseguito il programma di sollevamento pesi. La durata dell'aumento dei marker di danno muscolare (mioglobina, CK, AST, ALT e LD) era in linea con un altro studio meno recente (Clarkson et al. – 2006) che si avvaleva di un esercizio fisico intenso, in cui tutti i marker del danno muscolare erano rimasti significativamente elevati fino a 10 giorni dopo lo sforzo.


In base a questi risultati ed all'esperienza dei preparatori, al fine d’escludere potenziali effetti correlati all'esercizio sui test di funzionalità epatica, è importante astenersi dall'allenamento con i pesi, o più in generale da ogni forma di sforzo fisico (compresa la corsa), per almeno 1 settimana prima degli esami del sangue e rimanere sempre ben idratati. Maggiori informazioni su come proteggere la salute del fegato le potete trovare QUI e QUI.

Attenzione! Le informazioni contenute in questo articolo e nel Sito più in generale non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica.

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