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The Dark Side of the Glutine - Correlazioni tra Celiachia e Cervello

  • noce86tx
  • 19 mar 2024
  • Tempo di lettura: 5 min


Demonizzarlo come se fosse il male assoluto trovo che non sia corretto, quantomeno per le persone che non sono affette da celiachia, certo è, che anch'essi non dovrebbero prenderlo tanto alla leggera. Demonizzarlo no, ma neppure banalizzarlo, errore che spesso ho fatto anche io. Sempre per la regola che "non tutte le calorie sono uguali", vediamo di capire i bersagli del glutine. Sappiamo che questo complesso proteico non si limita a colpire solo il nostro intestino, ma è in grado di turbare tutto il nostro organismo. Dagli studi siamo risaliti con ragionevole certezza ad una stretta correlazione tra MDD (Major Depressive Disorder - Disturbo depressivo maggiore), PD (Panic Disorder - Attacchi di panico), BD (Bipolar Disorder - Disturbo bipolare) e CD (Celiac Disease - Celiachia)1. Alcuni ricercatori dichiarano apertamente che è necessaria un'azione preventiva sui disturbi dell'umore e dell'ansia nei pazienti affetti da celiachia. Uno studio2 del 2003 condotto su 176 pazienti adulti affetti da celiachia ha analizzato la comparsa di segnali e sintomi neurologici e valutato la loro correlazione con la dieta. L’effetto di una correzione dietetica, ovvero dieta priva di glutine è stato valutato confrontando la prevalenza di segnali e sintomi tra pazienti che aderiscono ad una dieta gluten free e i pazienti che seguono una dieta libera senza restrizioni. L'insorgenza di mal di testa, distimia e segni di neuropatia periferica era significativamente più elevata nei pazienti con celiachia rispetto ai soggetti di controllo. In generale, l'aderenza ad una dieta rigorosamente priva di glutine è stata associata ad una significativa riduzione di mal di testa, distimia, crampi e debolezza. Questi studi provengono perlopiù da approfondimenti su casi isolati, sul quale gli studiosi hanno voluto far luce. Nel lontano 1997 si riporta il caso3 di un paziente di 33 anni, con diagnosi preesistente di disturbo “schizofrenico”, giunto all'osservazione dei medici per grave diarrea e perdita di peso. L'uso della tomografia ad emissione di fotone singolo, meglio conosciuta con l'acronimo SPECT, ha dimostrato un'ipoperfusione dell'area cerebrale frontale sinistra, senza evidenza di anomalie cerebrali strutturali. La biopsia digiunale ha mostrato atrofia dei villi. Gli è stata prescritta una dieta priva di glutine, con conseguente scomparsa dei sintomi psichiatrici e normalizzazione dei reperti istologici duodenali e del SPECT. Si tratta del primo caso documentato in cui, in un paziente celiaco non diagnosticato e non trattato con manifestazioni psichiatriche, la SPECT (99mTc) HMPAO ha evidenziato una disfunzione della corteccia frontale che scompariva dopo una dieta priva di glutine. Sappiamo che è stata più volte segnalata un'elevata prevalenza di ansia e depressione nei pazienti con celiachia non curati4. Così come spesso si è arrivati alla diagnosi di celiachia al contrario, attraverso sintomi di tipo psicologico oltre ai disturbi intestinali. Inoltre, nei pazienti con celiachia è stato riscontrato un tasso più elevato di disturbi alimentari di quanto ci si aspetterebbe, in particolare un tasso più elevato di bulimia nervosa5. Ahimè la celiachia è molto più che mangiare cibi senza glutine. Ha un impatto su ogni ambito della vita, e ricevere il giusto supporto da parte di un dietologo è fondamentale, soprattutto durante l'adolescenza. Più vado avanti nelle mie ricerche e più noto quanto è nefasta l'azione del glutine. Voi direte: "ma Davide, negli studi si sta parlando d'individui con celiachia, individui malati", sì, corretto, ma siamo pronti a dire che il glutine non possa far male a tutti indistintamente? Io francamente mi concedo il beneficio del dubbio. La celiachia è marcatamente sovrarappresentata tra i pazienti che presentano ADHD (Attention-deficit/hyperactivity disorder - Disturbo da deficit di attenzione/iperattività). In uno studio6, una dieta priva di glutine ha migliorato significativamente i sintomi dell’ADHD nei pazienti celiaci. I risultati di tale studio evidenziano come i ricercatori suggeriscano che la celiachia dovrebbe essere inclusa nella lista di controllo dei sintomi dell'ADHD. Dulcis in fundo, i dati di diverse ricerche hanno dimostrato che i pazienti affetti da celiachia hanno una maggiore prevalenza di emicrania rispetto ai controlli sani, così come la celiachia è più frequente della media negli emicranici. Si stima che circa il 21-28% dei pazienti celiaci abbia l'emicrania7.


Uno studio che mi ha davvero colpito è quello che s'intitola: "The opioid effects of gluten exorphins: asymptomatic celiac disease" tradotto: "Gli effetti oppioidi delle esorfine del glutine: celiachia asintomatica"8. Sostanzialmente, per non entrare troppo in tecnicismi, con il termine glutine viene indicato un complesso proteico strutturale del grano costituito da glutenine e gliadine. Il glutine sono polimeri di singole proteine ​​e rappresentano la frazione delle proteine ​​del grano che sono solubili negli acidi diluiti. Le prolamine sono le proteine ​​solubili in alcol dei chicchi di cereali, che nel grano sono chiamate specificamente gliadine, che possono essere ulteriormente degradate, nel tratto gastrointestinale, in un insieme di polipeptidi simili agli oppioidi chiamati esorfine. Le esorfine (sostanze simili alla morfina) sono una sorta di "droga naturale". In particolar modo, le esorfine del glutine (GEs) sono, come dicevo, piccoli peptidi rilasciati dalla digestione enzimatica del glutine nel tratto gastro-intestinale. È stato dimostrato che questi peptidi sono in grado di entrare nel circolo sanguigno e di legarsi ai recettore per gli oppioidi, portando alla loro attivazione. Considerando queste loro proprietà e il fatto che la stimolazione di questi recettori è associata all’attivazione di processi cellulari che promuovono la proliferazione e la percezione del dolore, è stato ipotizzato negli ultimi anni che le GEs possano svolgere un ruolo nell’insorgenza della cosiddetta celiachia asintomatica (Asymptomatic CD - ACD) 9. I soggetti affetti da questa forma della malattia non sperimentano alcun sintomo nonostante la presenza dei danni caratteristici a livello intestinale. Lo svuotamento gastrico ed il transito intestinale sono influenzati dagli oppioidi endogeni ed esogeni (è noto da tempo che la morfina aumenta il tempo di transito gastrointestinale). Le prime ricerche hanno dimostrato che le esorfine del glutine inducono un aumento significativo del tempo di transito. La stimolazione della produzione di insulina dopo l’assunzione del pasto è considerata un’attività oppioide endogena. Le prime ricerche sui roditori hanno dimostrato che la somministrazione orale di esorfina A5 del glutine stimola la produzione di insulina dopo l’assunzione di cibo. Inoltre, livelli elevati di prolattina circolante sono stati osservati in soggetti con diagnosi di celiachia. Un breve periodo di dieta priva di glutine ha abbassato i livelli di prolattina in questi pazienti, suggerendo che il glutine (o le sostanze derivate dal glutine), simili agli oppioidi endogeni, influiscono direttamente sulla secrezione di quest'ultima. Il percorso preciso che porta allo sviluppo dell’ACD deve ancora essere scoperto. Tuttavia, a mio modesto avviso, dovremmo porre tutti più attenzione al glutine, poiché molte delle sue vie d'azione devono ancora essere chiarite e presumo che non si tratti di nulla di buono.











Attenzione! Le informazioni contenute in questo articolo e nel Sito più in generale non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. 


Riferimenti


  1. The Burden of Depressive and Bipolar Disorders in Celiac Disease - Mauro Giovanni Carta, 2015 - PMID: 26962323

  2. Clinical and neurological abnormalities in adult celiac disease - Cicarelli, 2003 - PMID: 14716525

  3. Schizophrenic symptoms and SPECT abnormalities in a coeliac patient: regression after a gluten-free diet - De Santis, 1997 - PMID: 9408073

  4. Anxiety but not depression decreases in coeliac patients after one-year gluten-free diet: a longitudinal study - Addolorato, 2001 - PMID: 11346203

  5. Eating pathology in adolescents with celiac disease - Andreas Karwautz, 2008 - PMID: 18794508

  6. Association of attention-deficit/hyperactivity disorder and celiac disease: a brief report - Helmut Niederhofer, 2011 - PMID: 21977364

  7. medicoepaziente.it/2020/celiachia-ed-emicrania-un-legame-che-passa-dallasse-intestino-cervello/

  8. The opioid effects of gluten exorphins: asymptomatic celiac disease - Leo Pruimboom, 2015 - PMID: 26825414

  9. celiachia.it/ricerca/bandi-aic-di-ricerca/bandi-fellowships/2018-2/definizione-e-convalida-dei-biomarcatori-per-valutare-la-conformita-alla-dieta-senza-glutine-nei-pazienti-celiaci/

 
 
 

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